Mussolini Mio Padre – un documentario di Vittorio Mussolini

Curiosando su YouTube mi sono imbattuto in un documentario realizzato da Vittorio Mussolini alla fine degli anni ’70. Il titolo è Mussolini mio padre. Le musiche sono state composte e vengono suonate da Romano Mussolini.
Si tratta di un’intervista che fece a sua madre, Rachele Mussolini, una donna che appare davvero straordinaria nella sua semplicità.
Le immagini di questa donna anziana, Rachele Mussolini, che s’aggira fra i monumenti fatti edificare dal regime fascista fondato dal marito, hanno un qualche cosa di struggente e di tragico. Sono una potentissima immagine della caducità di tutti i sogni di gloria umani.

Vi consiglio vivamente di vederlo, se non lo avevate già visto prima, perché pur essendo di parte, resta un documento eccezionale. Dura 50 minuti, ecco il link:

Non lo avevo mai visto prima, pur avendo scritto un libro con Mussolini come protagonista, pubblicato nel 2010 dall’editore Mursia. In esso vi ho trovato dei dettagli curiosi, che mai prima avevo rilevato nelle biografie dedicate al Duce. Elenco qui sotto i principali:

-Nel 1910 un giornale statunitense – verosimilmente anarchico-socialista  chiese a Mussolini di trasferirsi in quel paese per dirigerlo. Mussolini rinunciò, perché non voleva lasciare l’Italia.

-Rachele dice di non aver mai incontrato Hitler ma di avere sempre avuto la sensazione che avrebbe portato sfortuna alla sua famiglia. Quando andò da lui, dopo la fuga dal Gran Sasso, Hitler gli disse: “Siete troppo buono, non sarete mai un vero dittatore!”.

-Il frammento di cervello di Benito Mussolini preso dagli americani fu poi restituito a Rachele in una busta di carta. Le chiesero di firmare una ricevuta.

-Il piano inglese di bombardare Roma nel 1943 per uccidere Mussolini esisteva davvero, lo conferma davanti alle telecamere il maresciallo bomber Harris in persona. Harris rifiuta di credere che Churchill vi mise il veto, ma a quel tempo era solo il capo di stato maggiore dell’aviazione britannica e non poteva essere a conoscenza delle decisioni strategiche del suo capo. Del resto questo veto è in linea con quanto successo durante la RSI: stranamente mai fu bombardata la sede del governo di Mussolini.

-Vittorio Mussolini dice che ebbe in consegna i diari del padre e che li mise al sicuro in Svizzera presso all’ambasciata del Giappone, nelle mani del barone Hidaka, ma poi aggiunge che con lo scoppio delle atomiche e la fine della guerra, li mandò a prendere per portarli in una chiesa, sempre in Svizzera. Dopo qualche mese scoprirono che, con una lettera falsa, qualcuno li aveva prelevati e da allora sono spariti, anche se Vittorio dice a mezza voce di sapere chi li ha, ma forse sbagliava perché non sono ancora riapparsi.

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