Prendiamo spunto dall’ottimo articolo di Simona Pletto, uscito su ”Libero Quotidiano” in cui s’illustra la disastrosa crisi finanziaria di San Marino, la più antica repubblica del mondo. 33.000 abitanti e una superficie di 61 km2. Molti negozi hanno chiuso e addirittura ci sono sanmarinesi che non riescono a tirare a fine mese. I loro governanti non sono riusciti a contenere la crisi e non riescono bene a comprendere come questa abbia potuto colpirli con tanta virulenza.
“Anche sul Titano è finita la pacchia. In un anno il debito pubblico di San Marino è triplicato. La più vecchia Repubblica al mondo non è mai stata così in crisi. Negli ultimi tre anni sono saltate due banche, Asset Banca e recentemente Banca Cis. Il debito pubblico è passato da 262 milioni a 888. La popolazione teme che non ci siano i fondi per pagare le pensioni. Un incubo per uno Stato di soli 33mila abitanti. Questo tracollo è dovuto in parte alla copertura delle perdite della Cassa di Risparmio di San Marino, la banca dello Stato, che non è banca centrale.
L’ ultima relazione della Commissione di Controllo della finanza pubblica, parla di «quadro molto preoccupante, con il degrado trasversale della posizione economica, finanziaria e patrimoniale che segna il decadimento del conto finanziario registrando un disavanzo di oltre cinque volte superiore a quello registrato negli esercizi pregressi e mantenutosi sostanzialmente stabile sin dal 2013. Il bilancio e il livello del debito pubblico sono altamente incerti, poiché dipendono dai costi finali della ricapitalizzazione delle banche».
MONTE TITANO – SAN MARINO
Il totale attivo del sistema bancario è passato da 11,5 miliardi di euro del 2008 a 4,6 miliardi a dicembre 2018 (-60%), a fronte del dimezzamento del numero di operatori da 12 agli attuali 5.
La mancanza di lavoro, una separazione o un divorzio, affitti e mutui difficili da pagare. Sono queste, oggi, le principali cause di povertà nella piccola Repubblica. Il dato emerge da una ricerca del 2018, a cura di Orietta Ceccoli Orlandoni. Un report che ha come campione i numeri della Sums e della Caritas. Uno dei risultati che lo studio restituisce, è il numero di famiglie in difficoltà sul Titano: circa 300 non riescono a coprire le spese mensili (sugli oltre 14.200 nuclei totali). Analizzando il campione Sums, si nota che il 67,7% di chi si trova in difficoltà è sanmarinese. Stiamo comunque parlando di cittadini o residenti.”
A parte gli errori commessi da certi uomini politici locali, questa ci pare la prova provata che l’Euro non funziona e pensiamo che San Marino potrebbe essere molto più ricca della Svizzera, se adotterà una semplice contromisura. Deve uscire dal sistema Euro e poi ricominciare a stampare i propri soldi, tramite la propria Banca di Stato, non creando soldi senza coperture e a debito, come fa la Federal Reserve e tante altre banche centrali.
I sanmarinesi hanno sempre protetto la propria indipendenza, anche a fronte di allettanti offerte territoriali da Napoleone Bonaparte. Dunque è una tragedia che ora abbiano ceduto la propria sovranità monetaria a Bruxelles.
In cambio di che poi? Miseria e rovina.
Questo tema verrà trattato in un nostro libro di prossima pubblicazione.