Stalin. Il Napoleone Russo

 


Tratto da un articolo di Jurij Belov, Pravda, 20-23 dicembre 2019. Pubblicato sul giornale l’Aurora.

“Il mondo del capitale fu inorridito quando vide che due geni rivoluzionari russi stavano trasformando il “Manifesto comunista” di K. Marx e F. Engels da possibilità teorica in pratica della costruzione di una nuova società. Questo orrore perseguita il mondo borghese fino ai nostri giorni. Da qui l’odio selvaggio del capitale e di tutti i suoi servi verso Lenin e Stalin. Qualsiasi abominio è buono solo per diffamare, denigrarli presso la mente dei popoli. Il capitale ha al suo servizio non solo la gigantesca industria di bugie, calunnie e falsificazioni, ma anche il filisteismo russo. Il piccolo borghese, come scrisse Gorkij, si distingue per “il desiderio non solo di sminuire un uomo eccezionale al livello della propria comprensione, ma anche di cercare di calpestarlo, in questa terra appiccicosa e tossica che hanno creato, chiamata “vita di tutti i giorni”. L’intero esercito piccolo-borghese, dagli accademici liberali ai filistei khrushjoviti vicino a te, attaccarono freneticamente la memoria popolare di Stalin. E con quale risultato? Il numero di operazioni speciali intraprese contro questa memoria negli ultimi 66 anni, dal 1953, è inimmaginabile. Ma, come mostrano recenti sondaggi, nella mente di generazioni di padri e figli, Stalin vince sempre.”

Articolo completo qui: http://aurorasito.altervista.org/?p=9944

 

 

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