L’Altalena di Apollinarija

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di Ciriaco Offeddu

La vita straordinaria di Fëdor Dostoevskij, i suoi tempestosi amori e il mistero ancora irrisolto della sua morte sono rielaborati in chiave neo situazionista in questo formidabile romanzo, profondo e ben scritto. Il vero e il falso, mischiati ad arte, ritraggono un quadro vivissimo della concitata Russia di fine Ottocento. Storia e filosofia, spionaggio e letteratura, erotismo e una folla di personaggi reali messi a nudo danno spessore a una vicenda sorprendente, di forte presa sul lettore.

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La vita straordinaria di Fëdor Dostoevskij, i suoi tempestosi amori e il mistero ancora irrisolto della sua morte sono rielaborati in chiave neo situazionista in questo formidabile romanzo, profondo e ben scritto. Il vero e il falso, mischiati ad arte, ritraggono un quadro vivissimo della concitata Russia di fine Ottocento. Storia e filosofia, spionaggio e letteratura, erotismo e una folla di personaggi reali messi a nudo danno spessore a una vicenda sorprendente, di forte presa sul lettore.

Fëdor Dostoevskij, il genio della letteratura, è appena morto nel suo letto, a San Pietroburgo, il 28 gennaio 1881. Un colpo di tosse e “uno sbocco di sangue” (questo secondo la moglie Anna Snitkina, ma la versione è contestata anche dalla figlia Lyubov) mettono fine a una vita che è ancora più strana e avvincente delle trame dei suoi capolavori. La ricerca della verità diventa subito una sorta di miraggio: sembra esistere un limite nella conoscenza possibile di Dostoevskij (come il limite stabilito, nella fisica quantistica, dal principio d’indeterminazione di Heisenberg), che rende questo scrittore unico, alieno. Storia e filosofia, spionaggio e letteratura, erotismo e una folla di personaggi reali messi a nudo danno vita e spessore alla concitata Russia di fine Ottocento, uno dei poli più turbinosi e fecondi della cultura e della politica.

La vita del genio assoluto della letteratura, Fëdor Dostoevskij, più strana e avvincente degli stessi suoi capolavori, i suoi tempestosi amori (tra tutti, quello con Apollinarija Suslova) e il mistero ancora irrisolto della sua morte sono rielaborati in chiave neo situazionista in questo sorprendente e profondo romanzo. Il vero e il falso, mischiati ad arte, ritraggono un quadro vivissimo della concitata Russia di fine Ottocento, dove, sotto una fragile crosta di acquiescenza e conformismo, ribollono miriadi di movimenti politici, organizzazioni filosofico-culturali e circoli vari. Oltre a personaggi improbabili e miti redivivi come Baphomet, che attraversano la scena come meteore, agisce nell’ombra la polizia segreta dello zar, la Terza Sezione, un organismo capillare e misconosciuto. Il suo primo obiettivo è impedire che la Grande Profezia (una scura nube indefinita, un vento, una diceria irrefrenabile sull’implosione imminente dell’impero) si avveri. In una situazione di disarticolazione delle forze istituzionali, ogni mezzo è lecito per cercare di tener sotto controllo, manipolare e cancellare i diversi filoni di contestazione e insurrezione.

Amore, erotismo, spionaggio, filosofia e letteratura si fondono in questo romanzo-scandalo che ricerca il vero Dostoevskij, uno dei più grandi pensatori e scrittori di tutti i tempi, un esploratore affilato, potente e sconvolgente della mente e dello spirito umano.

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