Cangrande, Dante e il ruolo delle stelle

I fiorentini vogliono scippare Dante a Verona

FCangrande, Dante e il ruolo delle stelleirenze pensa di essere finalmente riuscita nell’intento di riportare, almeno temporaneamente, le spoglie mortali di Dante Alighieri nella città che gli diede i natali. Questo, secondo quanto scrive il quotidiano la Nazione, avverrebbe nel 2021, in occasione dei sette secoli dalla sua morte avvenuta, casualmente,  a Ravenna.

Ci chiediamo se Dante sarebbe contento di tornare a Firenze e pensiamo che la sua sdegnata risposta sarebbe del tipo: “Se proprio debbo uscire da questo sepolcro, vorrei tornare alla ospitale Verona, non alla città che ingiustamente mi tolse la roba, mi condannò all’esilio e, se mi avessero acciuffato, di morire abbruciato!”

I fiorentini ci stanno provano da vari secoli ad avere le sue spoglie. Già dalla fine del ‘400 cominciarono a reclamarle, ma gli andò male, perché i frati francescani di Ravenna nascosero le sue spoglie, a dispetto del fatto che Michelangelo aveva fatto pressioni su papa Leone X, figlio di Lorenzo de Medici. Il papa, proprio cinque secoli fa, nel 1519, ordinò di prelevare le ossa del poeta da Ravenna e di portarle a Firenze. Ma i fraticelli lo beffarono…

Sulla stampa circolano articoli che darebbero Firenze e Ravenna come i principali centri per le celebrazioni dantesche del 2021; questi giornalisti peccano di grossa ignoranza, dato che la città che più contò nella sua vita fu proprio Verona.

Il libro che abbiamo appena pubblicato, frutto di trent’anni di ricerche fatte dallo storico veronese Maurizio Brunelli e intitolato Cangrande, Dante e il Ruolo delle Stelle  illumina il nobile sodalizio che era esistito fra Cangrande della Scala e Dante Alighieri, uniti dalla passione per l’astrologia, la politica e le grandi imprese. Questo spiega perché il figlio di Dante e i suoi discendenti mai più tornarono a Firenze, dagli ingrati fiorentini, che, tardivamente resisi conto del marchiano errore commesso, li avrebbe accolti a braccia aperte.

In conclusione, pensiamo che le spoglie di Dante debbano restare a Ravenna e, semmai, il sindaco di Verona potrebbe chiedere di averle per un paio di mesi qui a Verona e porle vicine al sepolcro di Cangrande della Scala, signore di Verona e amico fraterno del Sommo Poeta. Immaginiamo le due grandi ombre gioire e abbracciarsi, dopo sette secoli di separazione.