Stare nel Flusso. L’ultimo libro di Massimo Coppa

Massimo Coppa è nato a Ischia nel 1969 e da allora non ha più abbandonato la sua bella isola, se non per brevi periodi dovuti ai suoi impegni di lavoro. E qual è il suo lavoro? È la comunicazione, attraverso un blob seguitissimo (www.massimocoppa.it) e ormai presente sul Web da una ventina d’anni, eppoi attraverso la carta stampata e la parola. Forte di una solida preparazione in campo politologico e sociologico, Massimo ha lavorato per alcuni anni come cronista, giornalista, editorialista e poi come comunicatore a tutto campo. È anche autore di uno stupendo libro sulle storie e leggende mistiche di Ischia, che dovrebbe costituire lettura obbligatoria per chiunque decida di passare qualche giorno di relax sull’isola prediletta da Angela Merkel.
La sua ultima fatica è intitolata: “Stare nel Flusso. Manuale Politicamente scorretto per comunicatori e addetti stampa.” Come risulta chiaro dal titolo, si tratta d’un agile trattato rivolto a operatori nel campo della comunicazione, a studenti di giornalismo e a neofiti abituati a pensare con la propria testa, invece che con quella altrui.
Il carattere saliente di questo libro mi pare il fatto che il suo autore non si perda in giri di parole ma va sempre al punto, cercando di usare il minor numero possibile di parole per definire concetti complessi, chiarendoli e mettendone in risalto la loro essenza.
Tocca temi tecnici e temi etici, definendo la libertà d’azione concessa a un comunicatore, chiarendo quando non si debba travalicare e, invece, quando è opportuno infrangere le regole, per spingersi in territori inesplorati. Si tratta di un’aura operetta, scarna eppure piena di principii che ogni comunicatore dovrebbe sempre tener presente. Alla fine del libro troviamo 3 pagine di bibliografia essenziale, con titoli che costituiscono il minimo comune denominatore per ogni persona che voglia esser ben informata sull’arte del dire e del farsi capire. Un arte che un tempo si chiamava “retorica” e veniva considerata superior alla filosofia.

Massimo Coppa “Stare nel Flusso. Manuale Politicamente scorretto per comunicatori e addetti stampa”95 pagine, Youcanprint, ISBN 978-88-27819-66-1 Euro 9.

Si odono le muse di Massimo Coppa

Dopo i “Misteri di Ischia” che avevamo recensito in questo blog, esce un nuovo libro del giornalista Massimo Coppa, intitolato “Si odono le muse – Corso basilare di comunicazione giornalistica scritta.”

Si tratta di un manuale di giornalismo, nato da un corso tenuto dall’autore all’istituto d’Istruzione superiore “Cristofaro Mannella” di Ischia.

Vi leggiamo all’interno del libro una vivace raccolta di temi concernenti la stampa di giornali quotidiani e la composizione degli articoli. Questo è un testo che si rivolge specialmente agli studenti delle scuole superiori, ma che è anche valida lettura per ogni lettore digiuno in questa materia ma che aspira ad apprendere quei termini che troviamo spesso citati, spesso a vanvera, dai media nazionali. Si tratta, dunque, d’un libro adatto a studenti e a giovani giornalisti ma resta anche un’offerta fatta, come dicevamo qui sopra, all’arguto lettore di quotidiani nazionali.
Alla fine del volume si trovano anche delle domande tecniche formulate in forma di quiz, alle quali il lettore potrà rispondere.
“Si odono le Muse”, edito con Youcanprint, è ordinabile presso qualsiasi libreria fisica o presso i maggiori store di libri su Internet (Amazon, Mondadori, Ibs, Feltrinelli ecc.) 90 pagine, 9 euro.  Un testo da non perdere, per via della sua stringatezza e precisione.
Qui sotto trovate il link al popolare blog scritto, ormai da molti anni, da Massimo Coppa e nel quale si tratta di disparati argomenti: politica, economia e cultura.

http://blog.libero.it/massimocoppa/?nocache=1505121682

Il lato oscuro di Ischia nel libro di Massimo Coppa

Il giornalista ischitano Massimo Coppa ha da poco licenziato un libro avvincente e ben documentato che raccoglie vari saggi sui misteri della sua bella isola. Il titolo è i Misteri di Ischia (Terreni e Ultraterreni). Enigmi, suggestioni ed inquietudini dell’Isola Verde. Sulla copertina si trova il celeberrimo quadro di Alfred Böckling L’Isola dei Morti che aveva affascinato Lenin, Hitler e tanti altri e che fu ispirato all’artista svizzero proprio dal Castello Aragonese di Ischia. Massimo aveva collaborato con Giacobbo per una trasmissione Rai relativa proprio all’isola, in particolare la leggenda della terra cava un argomento sul che lui studia da decenni. L’autore pubblica articoli sia sulla stampa locale che sul suo seguitissimo blog, dove troviamo questo suo autoritratto: Un magnifico perdente con un grande futuro… alle spalle. Totalmente inadeguato ad ogni logica di interesse, disprezzo il potere ed il denaro. Sono anticapitalista ed antiborghese. Datemi una causa persa e la farò mia. Tutta la vita controvento. Nemico giurato dell’ipocrisia, dico le cose in faccia. Per una questione di principio andrei all’inferno e, più di una volta, ci sono davvero andato Il suo libro, scritto con piglio giornalistico, è molto avvincente ed è stato diviso in due parti distinte: la prima intitolata Misteri Terreni e la seconda Misteri Ultraterreni. Gli argomenti trattati dall’autore sono davvero vastissimi. Si parte da un sottomarino nucleare sovietico (forse) affondato nel Golfo, per passare a misteriosi omicidi o suicidi, passando per gli intrighi internazionali di Kim Philby, Guy Burgess e Donald Maclean, che furono in contatto con un celebre residente ischitano: il grande poeta W. Auden. Nella sezione sovrannaturale del libro s’indaga su apparizioni della madonna e sul morboso interesse mostrato da mistici nazisti per quest’isola. Il capitolo che mi ha più impressionato è stato quello che riguarda un tragico incidente avvenuto il giorno 8 marzo 1947, quando un aereo militare inglese, un Dakota 4, proveniente dal Cairo e diretto a Londra, si fracassò sul Monte Epomeo, nel territorio di Serrara Fontana. Morirono tredici persone, cinque membri dell’equipaggio e otto passeggeri, fra i quali un bimbo di due anni. Il giorno dopo l’impatto alcuni locali, mai identificati, spogliarono i cadaveri e portarono via vestiti e bagagli; pare addirittura che a qualcuno tagliarono le dita delle mani per portargli via gli anelli. Ebbene questi disumani fatti furono rimossi dalla coscienza collettiva ischitana, con le autorità che ancora la negano, ed è un grosso merito di Massimo di aver riportato alla luce questa vergogna, ricevendo in cambio, invece di gratitudine seguita alle scuse ai discendenti di quei poveretti, minacce e critiche. Eppure il caso costruito da Massimo è solido come una roccia, essendo andato a intervistare alcuni vecchi testimoni oculari, che giunsero sul monte assieme a dei militari britannici e carabinieri, dopo che lo scempio fu compiuto. Questo è un libro istruttivo e avvincente – che andrebbe tradotto anche in inglese, a beneficio delle migliaia di turisti stranieri che visitano l’isola – e siamo certi che continuerà a essere ristampato e letto negli anni venturi.