Ecco spiegata la vera identità della Gioconda di Leonardo Da Vinci!

Nell’edizione in italiano del nostro libro su Leonardo Da Vinci e sulle sue possibili radici orientali abbiamo inserito un punto chiave che mancava nell’edizione in inglese. Tale punto riguarda la spinosa questione della datazione e della identità della Gioconda di Leonardo Da Vinci.

Una buona parte della critica ritiene che la Gioconda sia un quadro dipinto negli anni della seconda permanenza di Leonardo a Firenze, ossia nel 1503-4, al termine delle guerre di Cesare Borgia. E, secondo la vulgata, questa misteriosa signora sarebbe Monna Lisa Gherardini del Giocondo, la moglie di un ricco mercante, a dispetto delle dimensioni del quadro (77×53 centimetri) un formato che potremmo definire regale.

Secondo lo storico dell’arte Roberto Zapperi – partendo da un’idea di Carlo Pedretti – questa signora sorridente sarebbe l’immagine funebre Pacifica Brandani, un’amante di Giuliano de’ Medici, Duca di Nemours (1479-1516). Un quadro iniziato a Roma negli anni 1513-1514 e poi lasciato incompiuto. Zapperi presenta questa sua brillante e ben documentata tesi in un bel libro, “Monna Lisa Addio” pubblicato nel 2012.

La nostra nuova ipotesi è che invece il quadro rappresenta Fioretta Gorini, la favorita di Giuliano de’ Medici, cominciato nel 1478, l’anno dell’uccisione di Giuliano de’ Medici, durante la congiura dei Pazzi.

Fioretta Gorini diede alla luce un maschio due mesi dopo l’assassinio di Giuliano, avvenuto il 26 aprile 1478 ma a sua volta morì di parto due mesi dopo. Quel bambino nato fuori dal matrimonio fu accettato dai Medici e battezzato con il nome di Giulio. Divenne in seguito papa Clemente VII (26 maggio 1478 – 25 settembre 1534).

Forse la commessa per il quadro fu affidata a Leonardo da Giuliano de’ Medici, quando seppe che la sua amante era in dolce attesa. Ma subito dopo Leonardo perse sia il committente che la modella.

Un collage da noi eseguito, partendo dal primo disegno datato di Leonardo, del 5 agosto 1473, mostra una sostanziale identità grafica con lo sfondo della Gioconda.

Ecco i motivi sui quali basiamo la nostra idea.
Antonio De Beatis e il Cardinal D’Aragona visitarono Leonardo ad Amboise, in Francia, il 10 ottobre 1517. Gli chiesero chi fosse quella dama e Leonardo rispose che si trattava di una certa

dona fiorentina facta di naturale ad istanza del quondam magnifico Jiuliano de Medici.

Monna Lisa Gherardini, che mai conobbe Giuliano ed era una donna sposata con un mercante, dunque non c’entra nulla. Tutti i critici che hanno letto le parole scritte nel diario di Antonio De Beatis  hanno sempre pensato che si stesse riferendo a Giuliano, Duca di Nemours, ma questo è impossibile, perché egli trascorse la gran parte della propria vita in esilio, fuori di Firenze. Dunque, come poteva chiedere a Leonardo di dipingere una dona fiorentina?

Per tal motivo lo Zapperi segue l’ipotesi del Duca di Nemours come committente ma invece che fiorentina, pensa che la dama fosse urbinate, Pacifica Brandani, che gli diede un figlio ma che a sua volta morì di parto.

Una prima critica alla nostra ipotesi potrebbe essere questa: l’epiteto di il Magnifico fu usato solo per Lorenzo de’ Medici e poi per suo figlio, Giuliano, Duca di Nemours, una volta diventato signore di Firenze.
Ebbene, siamo certi che anche per il fratello di Lorenzo, Giuliano, ebbe tale epiteto. Possediamo infatti  Le Stanze de Messer Angelo Poliziano composte per la giostra del Magnifico Giuliano di Pietro de’ Medici un poemetto in ottave rima, rimasto incompiuto. Fu pubblicato per la prima volta nel 1484 e poi nel 1498 da Aldo Manuzio, a Venezia. Dunque il titolo di il Magnifico fu usato anche per Giuliano senior.

Un ulteriore indizio che c’induce a muovere indietro nel tempo l’origine della Gioconda è il fatto che fu dipinta su una tavola di pioppo, come tutti i primi quadri di Leonardo, mentre quelli successivi alla sua venuta a Milano del 1482 furono eseguiti su tavole di legno di noce, più duro, più robusto e meno soggetto a fessurazioni.
Altro indizio è il fatto che lo scienziato Pascal Cotte ha scoperto – usando sofisticatissime apparecchiature capaci di vedere cosa sta sotto a un dipinto usando la diffrazione della luce – vari pentimenti nella figura della donna, ma non nel paesaggio.

Riassumiamo i nostri punti. Possiamo affermare che il quadro conservato al Louvre, noto come la Gioconda fu iniziato a Firenze nel 1478 e poi ritoccato di volta in volta negli anni seguenti e, alla fine, fu lasciato incompiuto. Fioretta Gorini è la donna rappresentata idealmente e il quadro fu dipinto senza la modella davanti o una sua immagine da seguire. Per questo motivo si tratta di una rappresentazione fantastica e immaginaria d’una madre morta.

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