Seconda Edizione della LA SINISTRA PSICOPATICA di Kerry Bolton

 

 

Una seconda edizione di questo libro, volto a provare che tutti i cosidetti padri nobili (e quelli meno nobili) del Socialismo soffrivano di turbe mentali, è stata stampata.

La nuova edizione è uscita su carta delle cartiere Fedrigoni di Verona, più leggera rispetto alla prima edizione, riducendo notevolmente il peso del libro. Sono state aggiunte delle alette, per rendere più stabile la copertina. Il prezzo rimane invariato, a 16 euro, che è molto buono  per un libro di 375 pagine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Perché i pazzi son più a sinistra che di destra. Questo libro ve lo spiega.

Presentiamo qui la prefazione, scritta da Chris Brand, al libro di Kerry Bolton “La Sinistra Psicopatica. Dalla Francia giacobina al movimento Occupy” per la prima volta tradotto e pubblicato dalla Gingko Edizioni di Verona. Si tratta di un libro storico e psicologico che non mancherà di creare polemiche. La tesi di fondo di Bolton è che si sono pubblicati migliaia di studi per dimostrare l’intrinseca psicopatia della destra, ma nulla di organico si è mai pubblicato, a livello storico e scientifico, per esporre l’intrinseca psicopatia della gran parte dei padri del movimento comunista. Un fatto che la sinistra ha trionfato e regna sovrana nel mondo accademico moderno.
Si parte da J. J. Rousseau per arrivare sino ai nostri giorni, con Franco Basaglia, Vanessa Redgrave, la banda Badder Meinhof e quel Cohn-Bendit che solo qualche mese fa ha rifiutato di diventare un ministro del presidente Macron e che un tempo gestiva asili infantili di sinistra ed ebbe guai di tipo pedofilico. Ecco qui l’introduzione.

C’era un tempo in cui tutti capivano di politica. I conservatori conservavano; i liberali liberavano; la sinistra gradiva le élite; la destra non gradiva i mediocri; i socialisti fornivano le truppe d’assalto e il denaro per raggiungere più rapidamente gli obiettivi più materiali e liberali, perlomeno per il lavoratore dell’industria; e gli uomini d’affari finanziavano forze liberal-conservatrici, come le chiese.
La seconda guerra mondiale ha dato uno scossa terminale a questo sistema felice. La sinistra, infatti, aveva in gran parte sostenuto il pacifismo negli anni ’30 e aveva poi sostenuto il patto fra i nazisti e i sovietici del 1939-41. Così ha dovuto fare degli adattamenti quando la Russia e l’America furono trascinati in guerra che alla fine vinsero. Il vicino passato della sinistra nell’accettare il nazionalsocialismo doveva dunque essere dimenticato.
Come spesso è accaduto per la sinistra moderna, l’aiuto è stato presto trovato. L’apertura delle camere a gas naziste nel 1945 (che non ha eguali con nessuna altra rivelazione, quale quella degli algidi campi di sterminio in Siberia) ha fatto sì che si potesse dire che la guerra era stata combattuta a favore dei perseguitati ebrei contro l’antisemitismo (convenientemente trascurando il fatto che Stalin era un antisemita omicida quanto Hitler). Gli intellettuali ebrei, che erano sfuggiti dall’Olocausto, trovando rifugio in America e in Gran Bretagna, furono felici di prestarsi. Essendo, comprensibilmente, determinati a prevenire il ripetersi di simili persecuzioni, essi (in particolare la Scuola di Francoforte, trasferitasi in California) iniziarono ad analizzare (psicoanalizzando) ciò che loro rappresentavano come la destra – perché il nazionalsocialista Hitler doveva essere demonizzato, e i conservatori (la maggior parte dei quali non erano entusiasti di un’altra guerra contro la Germania) insieme a lui. L’analisi funzionerebbe come un sogno. L’idea di base fu che i conservatori erano un gruppo fondamentalmente nevrotico che necessita della mano pesante per contenere i loro disorganizzate spinte repressive. Hitler doveva essere trasformato in un modello di conservatorismo, anche se solo uomini come Churchill e Eysenck, liberali e conservatori, s’erano sacrificati per un decennio per opporsi a Hitler. Il fatto che Hitler avesse fatto bruciare per le strade di Berlino le opere di Freud (e di molti altri modernisti), o che le avesse vietate in altro modo, fu presumibilmente una testimonianza grafica dell’autoritarismo fondamentale della destra. La riluttanza dei conservatori ad accettare le richieste, forti nel del XX secolo, di realismo sessuale, stimolò il grande sostegno popolare per il primo comunismo nel 1917, contro l’autocrazia russa della chiesa e dello Stato. Ora doveva fornire le principali munizioni intellettuali contro la destra occidentale post-45. L’analisi dei conservatori padre-veneranti che sopprimono il sesso e che lottano per reprimersi, infliggendo così le loro nevrosi al mondo, ha avuto una risonanza che non ha eguali nella capacità dei conservatori di spiegarsi, per non parlare della loro inabilità di montare una contropropaganda. I conservatori americani lanciarono l’era McCarthy, ma questo ha avuto poca influenza intellettuale, soprattutto una volta che la Russia ebbe ottenuta la bomba atomica. E i conservatori britannici furono comprensibilmente riluttanti a cercare spiegazioni su come avevano permesso al Regno Unito di venir risucchiato in una guerra che alla fine fece fallire il Regno Unito e gli fece perdere il suo Impero.
Eppure, anche la destra fu in grado di trovare un difensore. L’aiuto giunse dallo psicologo ebreo Hans Eysenck, nato e cresciuto a Berlino, odiatore di Hitler, e poi trasferitosi a Londra, il quale capì che quella sinistra della sua giovinezza era stata pienamente in sintonia con la psicopatologia della presunta destra. Nel 1954 provocò grande contrarietà attaccando le idee dell’élite liberale-sinistra britannica (un fastidio che alla fine gli costò il cavalierato). Eysenck cominciò a sostenere che la sinistra e la destra hitleriana avevano molto in comune. In particolare, nel loro materialismo e nella loro disponibilità alla violenza, erano “indifferenti ai mezzi” e privi della dolcezza dell’idealismo e dell’empatia. Anche se la sinistra è rimasta scioccata da questo confronto, Eysenck ha continuato a sviluppare la sua analisi – fu anche il primo a dimostrare una base genetica per tale tratto. Infine, Eysenck concluse che c’era (come aveva sospettato nel 1947) un tratto di psicoticismo che sottolinea l’idea della fermezza mentale e aggiunse alla sua famosa teoria della personalità (a lungo noto per le sue dimensioni di nevrotismo e di estroversione – su cui i suoi studenti si facevano, scherzosamente, il segno della croce). Negli anni ’90, Eysenck scrisse a lungo di Psicoticismo (P) – collegandolo soprattutto alla criminalità e alla paranoia, ma anche alla creatività nelle arti.

Ciò che fa questo libro di Kerry Bolton è fornire dettagli completi e spiritosi sulla correttezza della comprensione psicometrico-psicologica di Eysenck. L’indagine, molto divertente di Bolton, utilizza le ultime informazioni biografiche su figure della sinistra come Marx, Marcuse, Manson, Maslow e Baader-Meinhof. Convincentemente, egli documenta gli orrori dei padre-odiatori e degli odiatori delle famiglie tipici dei leader di sinistra, i quali hanno agitato un’intera generazione, mentre essi stessi soffrono di psicosi (più spesso ‘bipolare’, cioè maniaco-depressiva) o almeno psicopatia narcisistica, che non di rado li porta al suicidio.
Simpaticamente, Bolton spiega anche la prossima contorsione nella saga di persone ad alto P di sinistra. Sì, non contenti di essere psicotici loro stessi, i contestatori degli anni Settanta si rivolsero addirittura a venerare la follia – considerando i folli come truppe d’urto nella loro battaglia contro l’autorità borghese oppressiva’ dei medici occidentali e delle compagnie farmaceutiche che li sostenevano. Stranamente, l’autore improvvisato di “La morte della famiglia” è caduto nella schizofrenia subito dopo aver scritto il suo manifesto contro la psichiatria e fu costretto a farsi curare dalla, sì, dalla propria famiglia.

Naturalmente, da quei tempi la sinistra (sempre più ingegnosa della destra) si è mossa per trovare nuovi sfruttati che potessero aiutare a sostenere la sua rivoluzionaria causa dell’odio della famiglia tradizionale. Si è presa il disturbo di portare in gioco le femministe delle “minoranze” femminili occidentali; e in particolare – mentre l’imborghesimento l’ha privata di ogni speranza di sostegno qualificato da parte della classe operaia – ha sostenuto le minoranze etniche (in particolare neri, ispanici, musulmani e persino palestinesi) e demonizzato gli oppositori come razzisti e pedofili. Un giorno, delle nuove biografie forniranno a un nuovo Bolton freschi dettagli di
dei disturbi di personalità di questi “antirazzisti” e dei campioni alleati dei disabili e degli omosessuali. Ma nel frattempo le truppe d’urto della sinistra stanno riuscendo bene. Con l’aiuto di interessi imprenditoriali che hanno bisogno di multiculturalismo per sostituire quella forza lavoro, che il dominio della sinistra sulle scuole ha rovinato. Nel frattempo la sinistra domina su di un Occidente che ha smarrito i suoi scopi.
La lettura del libro La Sinistra Psicopatica aprirà gli occhi a molti. Le presunte nevrosi repressive della destra impallidiscono al cospetto della paranoia egoista e viziosa della sinistra (a volte assistita dal consumo di droga che porta a danni cerebrali). Che la destra non sia stata in grado di resistere a questa spazzatura di sinistra – passata in una generazione dal sostenere gli ebrei (ormai troppo di successo) al sostenere i loro arci-nemici musulmani – dovrebbe attirare l’attenzione di tutte le persone serie e dei politici. Come può la destra non essere riuscita a impedire la crescita di quegli stati socialisti in tutto l’Occidente, con politiche volte a riempirsi d’immigrati del terzo mondo per compensare il proprio fallimento nell’allevare eugeneticamente e nell’educare al massimo i propri giovani (ciascuno secondo le proprie abilità)?
Naturalmente, la destra non è riuscita ad adottare la nobile causa popolare e davvero moderna di sostenere l’amore, il sesso, il matrimonio tradizionale e la famiglia. Come la Chiesa che l’ha preceduta, è stata restia a incoraggiare le persone a seguire la loro forma preferita di società. Al contrario, ha sostenuto il liberalismo economico, che è caduto preda di schemi socialisti dei mutui subprime, esplosi essenzialmente nel 2008, dipendendo ora dai prestiti delle generazioni future. Probabilmente i cinesi che venerano le proprie famiglie spazzeranno via tutto davanti a loro mentre l’Occidente crollerà sotto quegli oneri ridicoli che gli psicotici della sinistra hanno contribuito a imporre.
Ma questo libro permetterà al lettore un piacevole momento di ripensamento – una nuova possibilità d’accettare ciò che Eysenck iniziò a spiegare, accademicamente, nel 1954.

Dr Chris Brand,
Autore, ‘Il fattore g’ (1996/2000). Dipartimento di Psicologia, Università di Edimburgo (1970-97)

Prima traduzione italiana di La Sinistra Psicopatica di Kerry Bolton – Vanessa Redgrave

Pubblicata nel novembre 2018 da Gingko Edizioni di Verona la prima traduzione del libro di Kerry Bolton “La Sinistra Psicopatica.”
Questo libro è una carrellata storica sulla inerente psicopatia della sinistra rivoluzionaria, a partire da J.J. Rousseau sino ai nostri giorni, passando attraverso Marat, De Sade, Marx, Trotzkji, Lenin, Althusser, Basaglia, Coen Bandit, la Banda Baader Meinhof. Vi si accenna anche a Vanessa Redgrave e alla sua militanza in una frazione di trotzkisti rivoluzionari britannici, guidati da Garry Healey (1913-1989) che fu il loro leader e Vanessa Redgrave fu fra le persone da lui plagiate. In seguito si scoprì che viveva come un satrapo, spremeva soldi agli aderenti tagliando i loro stipendi, abusava sessualmente di una ventina di ragazze, fra le quali la figlia di un suo amico e compagno. Vanessa Redgrave donò milioni di sterline alla causa paranoico-rivoluzionaria di Healey.

 

Ecco un saggio riguardante la Redgrave preso dal libro di Bolton.

Vanessa Redgrave, che all’inizio fu una tipica liberale della classe media, era stata portata al trotskismo dal fratello, Corin. Entrambi, come Healy, possedevano una visione paranoico-delirante della politica, ed erano convinti che se non si fossero mobilitati la Gran Bretagna sarebbe diventata uno stato fascista, dopo un colpo di stato militare: […] L’attore Simon Callow ricorda Corin urlare che l’aeroporto di Heathrow stava per essere circondato dai carri armati, come preludio a un colpo di stato militare, mentre Vanessa “avvertiva che la Gran Bretagna era preparata per la dittatura e per i campi di concentramento, e chiedeva ai lavoratori di prendere il potere attraverso l’insurrezione armata”… L’ex sindacalista Roy Lockett ricorda che “truppe speciali venivano mobilitate. Ricordo che il Waterloo Bridge era stato chiuso per manutenzione e che questa sarebbe stata la prima mossa per sigillare Londra”. La sorella di Vanessa, Lynn, pensa che Vanessa fosse afflitta da un complesso del martire fin da giovane. Cominciò a leggere Lenin su suggerimento di Corin. Lui la portò al WRP (partito rivoluzionario dei lavoratori) quando cadde in depressione a causa della sua rottura con l’attore Franco Nero.

Adler scrive: “Nel frattempo, Vanessa è diventata forse l’unica persona a essere stata spinta a bere dalla politica delle relazioni industriali. Nel 1972, quando Ted Heath impose dei controlli salariali, ha iniziato a bere vino a buon mercato di mattina.” Questo “annientamento confuso”, ha detto, l’ha aiutata a contenere la sua disperazione.
Adler commenta un altro aspetto importante della psicologia all’opera nel movimento di Healy: “Oltre alla sua politica radicale, parte del fascino del WRP per i Redgrave era il suo leader, Gerry Healy, che divenne una sorta di figura paterna”. Il leader del culto agirà tipicamente come un padre adottivo. I membri del Tempio del Popolo chiamavano Jim Jones “papà”. Il reclutamento nel culto spesso proviene da un contesto in cui i rapporti genitoriali sono disfunzionali. Tuttavia, gli scienziati sociali marxiano-freudiani della Scuola di Francoforte, ci hanno assicurato che gli stretti legami tra genitori e i figli sono “malsani” e portano al “fascismo”. Quindi, l’assalto marxista alla famiglia come ‘istituzione borghese’ lascia lo Stato marxista o il leader marxista a riempire il vuoto e a domandare la totale dipendenza emotiva, al di là di quella puramente politica. In questo contesto è interessante notare che la Commissione delle Donne del WRP abbia successivamente sostenuto che l’abuso di Healy fu “una forma di incesto”. Accusando Healy di stupro criminale, una delle sue vittime ha sottolineato che è stato “per denigrare e tenere sotto controllo un gran numero di donne dirigenti… che sono state costantemente abusate sessualmente da Healy.
Le donne vittime insistevano sul fatto che fossero state abusate da Healy in quanto figura paterna, in un rapporto incestuoso, non come “stupratore criminale”. Lo stupro implica che le donne siano vittime indifese, che come supponevano delle liberate femministe di fede marxista non potevano accettare. Hanno razionalizzato la loro dipendenza da Healy in termini d’autorità paterna, mentre lui ha rafforzato questa autorità, instillando loro un senso del ‘dovere’ per sostenere la rivoluzione, soddisfacendo le sue esigenze. La loro Commissione delle Donne ha adottato questa razionalizzazione, come linea del Partito.

Mentre i Redgrave cercavano un padre adottivo in Healy, il legame di Vanessa con i suoi figli, per il bene della causa rivoluzionaria, ne soffriva molto. L’atteggiamento disattento verso i propri figli è una caratteristica dei militanti di sinistra. Rousseau abbandonò i propri figli, Marx si preoccupò più dei suoi scritti che della miseria in cui vivevano sua moglie e i suoi figli e, come si vedrà, anche i nuovi militanti di sinistra hanno prontamente abbandonato i propri figli per seguire la rivoluzione. L’adesione a delle ideologie che sostengono che i bambini sono meglio curati dallo Stato o dal gruppo, è un’intellettualizzazione atta a rinnegare le proprie responsabilità genitoriali da parte di coloro che non sono realmente capaci di tali sentimenti. Una volta che i marxisti raggiungono il potere, la risposta è demolire la famiglia tradizionale e allevare i figli in collegi statali, permettendo alla madre di lavorare. La sinistra la considera una “liberazione della donna”. I figli di Vanessa, come molti altri “orfani” di genitori di sinistra, sono stati sacrificati per il bene della rivoluzione. Scrive Adler: Le sue piccole figlie, Joely e Natasha, s’aggrapparono a lei mentre cercava di uscire dalla porta d’ingresso. A sei anni Natasha chiese a sua madre di passare più tempo in casa. Vanessa cercò di spiegarle che la sua lotta politica era per il futuro suo e di altri bambini. “Ma ho bisogno di te ora. Quando sarò grande non avrò più bisogno di te” le disse Natasha. In uno scenario che ricorda Karl Marx stesso, “…lei ha dato così tanti dei suoi soldi al WRP che la famiglia era sempre a corto di denaro. La loro casa nella zona ovest di Londra cominciò a sembrare trascurata, e il giardino non curato”. Con la morte di Healy e l’ulteriore frammentazione del trotskismo, Vanessa tornò alle cause liberali tipiche della classe media da cui era partita. Valutando il suo atteggiamento verso gli altri, Vanessa descrive in modo convincente un’ipotesi fondamentale di questo libro, e cioè che l’umanità della sinistra è astratta e impersonale. Come lei stessa ha confidato a Lynn: “Il mio paradosso è che, sebbene mi preoccupi molto delle masse — gli orfani in Vietnam, gli affamati in India — mi sembra che mi preoccupi poco delle persone che mi circondano. Ho resistito a questa accusa. Ma, senza mezzi termini, quella
sono io.”
Questo ci dice molto sulla sinistra in generale.
Sfruttamento e abuso delle donne da parte di Healy furono scoperti solo a causa di una disputa interna fra le fazioni, per essere precisi fra lui e l’assistente segretario generale del WRP, Sheila Torrance (che tuttavia finì per sostenere Healy). Venne udita urlare a Healy, prima d’una riunione del Comitato Politico: “Sei contorto, questa volta stai andando in bancarotta, lo porterò alla conferenza e poi vedrai”. Per evitare di essere espulsa da Healy dal WRP, fece il nome di ventisei donne che lui aveva abusato. La reazione della fazione di Healy indica ulteriore disturbo mentale. La devota di Healy, Vanessa Redgrave “con una voce stridente fu udita urlare che quella era opera dei Black Hundreds”.
I Black Hundreds furono un’organizzazione xenofobica e anti-ebraica nei primi anni del novecento, che sosteneva i Romanov e s’opponeva alle riforme. L’allusione di Redgrave indica come i marxisti fossero deliranti. Vanessa, infuriata, indisse una conferenza stampa: “Queste accuse sono tutte menzogne e le donne che le hanno mosse sono tutte delle bugiarde. Non m’importa se sono 26, 36 o 236 — sono tutte bugiarde”. Ecco cosa resta della fratellanza fra donne. Il fratello di Vanessa, Corin, reagì in un modo altrettanto bizzarro, esclamando in una riunione del partito: “Non siamo né favorevoli né contrari alla corruzione, siamo favorevoli alla rivoluzione socialista”. Torrance, che aveva formulato le accuse originali, ora considerava le scappatelle di Healy come una questione strettamente personale; e temeva che la sua stessa fazione, associata alla fazione di Healy, sarebbe stata indebolita dalla espulsione di Haley.
In questa riunione della sezione di Londra, nonostante le vittime di Healy e i loro parenti fossero presenti, Healy ricevette un voto di fiducia a maggioranza. Dopo l’incontro, il segretario del WRP, Mike Banda, girava per i locali, infuriato: “Tutti nel Paese mi sostengono tranne questa spazzatura di Londra”. Durante l’incontro, i sostenitori di Banda avevano gridato “stupro, stupro, rapina, Pol Pot”, e “tutti erano rossi in faccia, parevano dei selvaggi”.