Il Testamento di un Economista Disilluso di Michel Santi

L’illustre economista francese, Michel Santi, ci manda un suo scritto, che lui chiama “testamento” nel quale descrive la sua frustrazione per la stupidità dei neoliberisti euopei che marciano imperterriti verso il precipizio. Postiamo qui di fianco la copertina del nostro libro intitolato L’Economia Spiegata Facile di Costantino Rover, che spiega in maniera schematica quanto Michel va ammonendo da anni. Lo si trova nelle migliori librerie e in Amazon.

“Sto redigendo il mio testamento. Ecco la mia testimonianza economica. Sono 12 anni che analizzo la crisi. Nel complesso, sono trent’anni che scrivo di economia e di finanza. Ma è dal 2007 che cerco, instancabilmente, attraverso i miei libri e i miei articoli, di denunciare, tra l’altro, ciò che è diventato il neoliberismo. Che in realtà non è altro che un amalgama di egoismo, di regolamenti insufficienti, di negligenza di prim’ordine, di appetiti insaziabili. Ciò che ha scatenato queste analisi e i miei scritti è stato un viaggio negli Stati Uniti proprio all’inizio del 2007 e l’arrivo di una crisi virulenta chiamata crisi dei “subprime” che stava contagiando, passo dopo passo, intere fasce dell’economia, intere regioni, senza alcuna discriminazione. Ciò che ha messo in moto le cose è stato il mio ritorno in Francia, in questo Paese che ancora sguazzava (insieme al resto d’Europa) in una confusa ingenuità. Ignorando il dramma che si svolgeva dall’altra parte dell’Atlantico (per chi ne era vagamente consapevole), immaginando che la crisi sarebbe rimasta “laggiù”. Era un momento pietoso, quando un certo Nicholas Sarkozy, appena eletto presidente, dichiarò che sarebbe “andato a cercare la crescita con i denti”. Ma avrebbe dovuto dirigere tutti gli sforzi e mobilitare tutte le risorse, a partire dalla primavera del 2007 e senza indugio, per attenuare gli effetti del ciclone che avrebbe inevitabilmente colpito l’Europa.

 

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Era già stato scritto tutto. Era prevedibile, come il disastro dell’Europa di qualche anno dopo, innescato dagli effetti dei subprime, ma era inevitabile alla luce di quello che ho definito il “peccato originale” di un euro fondato su basi esclusivamente mercantili. Ma, come ben sapete, mie stimati lettori, queste aberrazioni non vengono ancora affrontate o corrette dai nostri illustri pensatori della scienza economica, e ancor meno dai funzionari eletti che ci guidano e la cui formazione ed educazione in materia ci lascia temere il peggio per il futuro dei nostri grandi equilibri macroeconomici, e quindi politici.
I nostri Paesi, e noi popoli, non riusciremo a sopportare le conseguenze di un’altra crisi che sarà – senza dubbio – di una brutalità senza precedenti e che questa volta finirà il capitalismo, essendosi questo già quasi rovesciato non molto tempo fa. Io ero lì; sono un testimone privilegiato della crisi del 1987 (crollo della borsa), del 1997 (crisi asiatica), del 2001 (fallimenti tecnologici e borsistici), del 2007 (subprimes), del 2008 (stretta creditizia) e del 2010 (inizio della crisi del debito sovrano europeo).
È quindi tempo di reagire, di informarsi, di imparare perché gli strumenti ci sono: bisogna guardarli per utilizzarli. Non per abbattere il neoliberismo, o necessariamente per appiattire le disuguaglianze, entrambe cose che sono solo il risultato dell’incuria dei nostri leader, ma per lasciare ai nostri figli un futuro migliore e per poter finalmente vivere bene del nostro lavoro.
Questo è, quindi, il mio testamento perché non voglio essere presente per quello che sarà il finale della serie. E perché ho la travolgente sensazione – non per gridare al vento, perché non pretendo in alcun modo di possedere delle conoscenze scientifiche intrinseche – ma sono quasi sicuro della totale assenza di motivazione di una grande maggioranza di voi per reagire. Un testamento è per sua natura una donazione: puoi farne quello che vuoi, caro lettore, ma non puoi dire che non ti abbiamo avvertito.”

Michel Santi