La poetessa Federica Longhi Pezzotti dedica una poesia a un personaggio del libro di Marina Serina “Non siamo Frankenstein, siamo dèi” Gingko Edizioni 2024

AUGUSTO… E GLI ALTRI

E corre così veloce il pensiero
Di sassi questo sentiero
Che avanza
Che inciampa
Che incanta…
E cado e mi rialzo
E un passo dopo l’altro
Io scopro una danza
Che avanza
Che inciampa
Che incanta…
Una danza un po’ buffa
che soffia la muffa
e la porta lontano
E io sono il pensiero
Che corre veloce
Io sono scudiero
di sogni senz’ali…
Non sono più un nome
Con sotto una foto,
io sono l’Augusto,
io sono il futuro
che va a muso duro
che cade e s’inciampa
che inventa una danza
il bello del bello
di un corpo di ballo
da vivere insieme
e dare speranza
per una vita che incanta,
che inciampa,
che fa cadere e rialzare
ma anche cantare e danzare,
un gruppo di tipi un po’ strani
siam solo dei Lui, siamo solo le LEI,
non siam degli Eroi
ma piccoli Dèi.

Federica Longhi Pezzotti

Un Libro Nuovo, Spiritoso, Intelligente. Economi/Gram!

Il formato e il colore puntano a un libro estremamente originale e ben congegnato.

Costantino Rover è un disegnatore con la passione per l’economia e nel suo libro precedente l’Economia Spiegata Facile ha decodificato tutto ciò che credevamo difficile, riducendolo all’essenza, che è invece semplice.

 

Questo libro invita i lettori a riflettere sull’informazione che ci è stata servita nei due anni precedenti, durante la pandemia, e che è stata di un livello livello decisamente scadente. Infatti, ci hanno fatti crescere come fossimo dei funghi “tenendoci al buio e nutrendoci con  stronzate”.

 

Costantino usa il fioretto e  non la sciabola, ovvero colpisce con l’arma della sua sottile ma corrosiva ironia, trasformando le “stronzate” in cose ridicole e divertenti.

Un libro leggero, dunque, molto colorato e sottile.

Questo libro stabilisce una nuova categoria, una nuova classe. Il formato è simile a Instagram ma è su carta. Carta forte e cuciture a refe lo rendono robustissimo. Vi troviamo abbondati codici QR, per chi volesse approfondire un argomento o verificare una informazione. Ecco, basta tenere il telefonino sotto mano per poterci arrivare, con un semplice click. Un libro da non perdere!

 

 

 

Umberto Boccioni ricordato a 105 anni dalla morte. Solo Massimo Mariotti, fra le autorità politiche veronesi, è stato presente.

Da Sinistra: Mariotti, Dal Fior, Perez, Anselmi
La tragica morte di Umberto Boccioni (Reggio Calabria, 1882- Chievo, 1916)  avvenuta in un ospedale militare al Chievo, nelle prime ore del mattino del 17 agosto 1916, a soli 33 anni, è stata commemorata da un gruppo di studiosi del Futurismo e da un drappello di attenti spettatori, interessati alla storia veronese e italiana, non intimoriti dalle nubi di tempesta che si stavano addensando sul loro capo.  L’evento si è tenuto presso alla lapide che ricorda la sua tragica caduta da cavallo, del 16 agosto 1916, presso alla Sorte di Chievo, in Via Boscomantico. Boccioni non era un provetto cavallerizzo ma non potè esimersi dal partecipare a una cavalcata voluta da certi ufficiali del suo corpo. Picchiò il capo su una pietra e un piede gli restò impigliato nella staffa.
Il luogo è assai suggestivo e non sarebbe spiaciuto anche a Marinetti: con i binari della ferrovia dietro e una centrale elettrica davanti.
Umberto Boccioni fu legatissimo a Verona, dove ancora riposa, accanto alla madre, eppure pochi veronesi conoscono il suo amore per la nostra città. Le vicende della sua vita artistica, amorosa e patriottica sono state narrate, in sintesi ma con grande competenza, da Gabriello Anselmi, Mauro Dal Fior, Giovanni Perez. Tutti i tre studiosi hanno al loro attivo articoli e libri, usciti nel corso degli anni, sul geniale artista, che avrebbe potuto dare ancora tantissimo all’arte italiana.
I tre storici hanno ricordato con rammarico i loro ripetuti, quanto inutili, tentativi di sensibilizzare le varie amministrazioni comunali circa la possibilità di creare un vero e proprio percorso Boccioni a Verona, ma di non aver mai ricevuto altro che vaghe promesse. Infatti, l’unico rappresentante delle istituzioni cittadine presente alla commemorazione è stato, come sempre, il presidente della SERIT, Massimo Mariotti, il quale ha assicurato che cercherà di portare a compimento questo progetto, se ne avrà la possibilità e i cittadini gli daranno fiducia.
Pensiamo che l’amministrazione comunale dovrebbe concedere una postuma cittadinanza onoraria a Umberto Boccioni, come fatto con Dante Alighieri, al fine di legarlo maggiormente a Verona. La serata si è chiusa con la lettura di un poesia commemorativa scritta di Marinetti e di alcuni pensieri tratti dal diario di Umberto Boccioni, che fu un fine intellettuale, non solo un pittore e uno scultore.
Angelo Paratico

Un libro uscito nel 1976 e non più ristampato, ora è disponibile su Amazon.

L’Anonimo Nero che lo pubblicò nel lontano 1976 aveva del coraggio da vendere, come pure l’anonima casa editrice. Questo libro ormai introvabile non ha il numero di ISBN ma solo l’indirizzo della tipografia. E’ un libello più che un libro.

Tutti i celebri personaggi che vengono passati in rassegna, devoti e fidati  fascisti durante il ventennio, erano ancora in posizioni apicali di potere nel 1976 e dunque ben in grado di reagire con violenza al disvelamento dei propri trascorsi.

Giulio Andreotti, Michelangelo Antonioni, Domenico Bartoli, Arrigo Benedetti, Rosario Bentivegna, Carlo Bernari, Libero Bigiaretti, Giacinto Bosco, Paolo Bufalini, Felice Chilanti, Danilo De’ Cocci, Galvano Della Volpe, Antigono Donati, Amintore Fanfani, Mario Ferrari Aggradi, Massimo Franciosa, Fidia Gambetti, Alfonso Gatto, Giovanni Battista Gianquinto, Vittorio Gorresio, Luigi Gui, Renato Guttuso, Ugo Indrio, Pietro Ingrao, Davide Lajolo, Carlo Lizzani, Carlo Mazzarella, Milena Milani, Alberto Mondadori, Elsa Morante, Aldo Moro, Pietro Nenni, Ruggero Orlando, Ferruccio Parri, Pier Paolo Pasolini, Mariano Pintus, Luigi Preti, Giorgio Prosperi, Ludovico Quaroni Tullia Romagnoli Carettoni, Edilio Rusconi, Eugenio Scalfari, Giovanni Spadolini, Gaetano Stammati, Paolo Sylos Labini, Paolo Emilio Taviani, Arturo Tofanelli, Palmiro Togliatti, Marcello Venturoli, Benigno Zaccagnini, Cesare Zavattini erano tutti riusciti a passare indenni attraverso la guerra, che loro stessi avevano provocato (ciascuno per la sua parte) evocato e applaudito, ma poi si erano riciclati a  sinistra e al centro, dando spesso contro ai vecchi camerati e negando di esserlo mai stati.

Il loro problema fu che scrissero su giornali e riviste usando il proprio nome, per questo motivo la loro militanza fascista resta innegabile. Uno solo di questi personaggi è ancora vivo, Eugenio Scalfari. Tutti gli altri staranno cercando di imbrogliare San Pietro, ma non lo vediamo un compito facile o agevole.

In fondo tutti quanti avrebbero dovuto essere esclusi da cariche pubbliche nella Repubblica Italiana, in quanto profittatori del regime, ma le cose sono andate altrimenti, come ben sappiamo. E proprio per questo peccato originale stiamo ancora scontandone il prezzo

Il linguaggio usato dall’Anonimo Nero è sottilissimo e raffinato, usa il fioretto e non la spada, mette in contraddizione le loro stesse parole, rendendoli ridicoli. Per via del suo stile all’inglese crediamo che l’Anonimo Nero sia stato Nino Tripodi (1911-1988), nobile intellettuale, parlamentare e presidente del MSI. Abbiamo aggiunto alcune notte e fatto microscopiche correzioni, aggiungendo anche delle note sul fascistissimi Cesare Pavese, Giaime Pintor e all’ex presidente del Tribunale della Razza, poi diventato ministro e assistente di Togliatti, Gaetano Azzariti.

Questo è il link per acquistarlo su Amazon (prima che venga censurato)

Amazon.it: Il Paese dei Voltagabbana – Anonimo, Anonimo – Libri

 

 

Un interessante articolo dall’economista Michel Santi. “7 Secoli di Tassi d’Interesse per prevedere il Futuro.

Riceviamo e pubblichiamo questo interessante articolo dall’economista e grande conoscitore di Arte Moderna, Michel Santi.

Postiamo alla fine delle immagini di libri da noi pubblicati che trattano simili argomenti.

700 anni di tassi di interesse per prevedere il futuro

I banchieri di Firenze – gli inventori della finanza moderna – imponevano un tasso di interesse a due cifre in cambio dei loro prestiti. L’usuraio Shylock, ne ‘Il mercante di Venezia’ di Shakespeare, si accontentava del 8%. Tuttavia, tale servizio del debito era sceso a circa il 4% all’inizio della prima guerra mondiale.

Ora è a zero, solo perché i risparmiatori non ricevono nulla in cambio. L’entità del calo del prezzo del denaro in questi ultimi secoli è stata spettacolare. Quindi, in effetti, la natura degli interessi richiesti dai Medici e dagli altri banchieri fiorentini non era dello stesso ordine di quelli imposti oggi dagli Istituti Finanziari, e questo è dovuto principalmente ai sistemi sociali fondamentalmente diversi da quelli del feudalesimo e del capitalismo. All’epoca, la fortuna degli aristocratici e del clero proveniva principalmente da oneri, tasse e pegni. Questi derivavano principalmente da raccolti, bestiame, cibo, corvè militare e vari altri compiti.

C’è una tendenza innegabilmente forte, come ha dimostrato uno studio approfondito svolto ad Harvard, che narra l’evoluzione dei tassi di interesse negli ultimi sette secoli, concludendo che vivremo in un mondo di tassi negativi diffusi sino alla metà di questo secolo. Questo prognostico è estremamente consequenziale – non solo nella gestione dell’economia post-COVID-19 – ma anche e soprattutto per il futuro del capitalismo. L’autore di questo saggio ne parla da diversi anni, dopo Larry Summers. Quest’ultimo prese tale idea da Alvin Hansen, facendo un’osservazione ovvia: il capitalismo così com’è attualmente non è più un generatore di crescita. Questa “stagnazione laica” di cui stiamo soffrendo, sostenuta da problemi demografici, produttività anemica e standard educativi in calo, peggiorerà notevolmente dopo la pandemia e porterà a un mondo di tassi negativi, molto probabilmente prima del tempo previsto dallo studio di Harvard.

La cinghia di trasmissione per questa ricerca della sicurezza finanziaria – l’idea anglosassone del “volo verso la qualità” – si farà sentire ancora di più dopo la crisi sanitaria. Le incertezze economiche post coronavirus si tradurranno in una significativa diminuzione dei rendimenti dei titoli di Stato delle nostre democrazie con economie integrate, perché queste presentano un rischio minimo di mancato pagamento. Pertanto, la corsa dei risparmiatori e degli investitori causerà un irreparabile spostamento dei nostri tassi d’interesse in un territorio inesplorato. Ciò li farà sprofondare definitivamente al di sotto della soglia di tasso zero. E non solo per la terza età, ma anche di chi cerca protezione e stabilità, dopo i tumulti senza precedenti degli ultimi mesi. Ma allora, come possiamo frenare, o almeno riorientare questo capitalismo verso una traiettoria doppia, che permetta sia l’aumento dei profitti per chi investe nell’economia, sia la riduzione dei nostri debiti?

Un visionario, Karl Marx, aveva teorizzato questo crollo a lungo termine del tasso di rendimento del capitale, e aveva previsto questa inevitabile erosione dei profitti per chi investe nei mezzi di produzione e quindi aveva anticipato che la crescita dell’economia reale sarebbe diventata insignificante. Come possiamo ora persuadere i fornitori di capitale ad assumersi i rischi accumulati – in altre parole, a riorientare una parte della loro abbondante liquidità verso il business, una volta che la fiducia è scomparsa? Oggi Marx ci direbbe di smetterla di essere ossessionati dal debito e di suggerire ai governi di imparare a convivere con livelli di deficit pubblico che sono permanentemente molto più alti del 100% del PIL, a patto che questi rimangano stabili.

Seguite Michel sul suo website: Michel Santi – https://michelsanti.fr/en

 

 

Copertina l'Economia Spiegata Facile

 

 

 

 

 

Il Testamento di un Economista Disilluso di Michel Santi

L’illustre economista francese, Michel Santi, ci manda un suo scritto, che lui chiama “testamento” nel quale descrive la sua frustrazione per la stupidità dei neoliberisti euopei che marciano imperterriti verso il precipizio. Postiamo qui di fianco la copertina del nostro libro intitolato L’Economia Spiegata Facile di Costantino Rover, che spiega in maniera schematica quanto Michel va ammonendo da anni. Lo si trova nelle migliori librerie e in Amazon.

“Sto redigendo il mio testamento. Ecco la mia testimonianza economica. Sono 12 anni che analizzo la crisi. Nel complesso, sono trent’anni che scrivo di economia e di finanza. Ma è dal 2007 che cerco, instancabilmente, attraverso i miei libri e i miei articoli, di denunciare, tra l’altro, ciò che è diventato il neoliberismo. Che in realtà non è altro che un amalgama di egoismo, di regolamenti insufficienti, di negligenza di prim’ordine, di appetiti insaziabili. Ciò che ha scatenato queste analisi e i miei scritti è stato un viaggio negli Stati Uniti proprio all’inizio del 2007 e l’arrivo di una crisi virulenta chiamata crisi dei “subprime” che stava contagiando, passo dopo passo, intere fasce dell’economia, intere regioni, senza alcuna discriminazione. Ciò che ha messo in moto le cose è stato il mio ritorno in Francia, in questo Paese che ancora sguazzava (insieme al resto d’Europa) in una confusa ingenuità. Ignorando il dramma che si svolgeva dall’altra parte dell’Atlantico (per chi ne era vagamente consapevole), immaginando che la crisi sarebbe rimasta “laggiù”. Era un momento pietoso, quando un certo Nicholas Sarkozy, appena eletto presidente, dichiarò che sarebbe “andato a cercare la crescita con i denti”. Ma avrebbe dovuto dirigere tutti gli sforzi e mobilitare tutte le risorse, a partire dalla primavera del 2007 e senza indugio, per attenuare gli effetti del ciclone che avrebbe inevitabilmente colpito l’Europa.

 

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Era già stato scritto tutto. Era prevedibile, come il disastro dell’Europa di qualche anno dopo, innescato dagli effetti dei subprime, ma era inevitabile alla luce di quello che ho definito il “peccato originale” di un euro fondato su basi esclusivamente mercantili. Ma, come ben sapete, mie stimati lettori, queste aberrazioni non vengono ancora affrontate o corrette dai nostri illustri pensatori della scienza economica, e ancor meno dai funzionari eletti che ci guidano e la cui formazione ed educazione in materia ci lascia temere il peggio per il futuro dei nostri grandi equilibri macroeconomici, e quindi politici.
I nostri Paesi, e noi popoli, non riusciremo a sopportare le conseguenze di un’altra crisi che sarà – senza dubbio – di una brutalità senza precedenti e che questa volta finirà il capitalismo, essendosi questo già quasi rovesciato non molto tempo fa. Io ero lì; sono un testimone privilegiato della crisi del 1987 (crollo della borsa), del 1997 (crisi asiatica), del 2001 (fallimenti tecnologici e borsistici), del 2007 (subprimes), del 2008 (stretta creditizia) e del 2010 (inizio della crisi del debito sovrano europeo).
È quindi tempo di reagire, di informarsi, di imparare perché gli strumenti ci sono: bisogna guardarli per utilizzarli. Non per abbattere il neoliberismo, o necessariamente per appiattire le disuguaglianze, entrambe cose che sono solo il risultato dell’incuria dei nostri leader, ma per lasciare ai nostri figli un futuro migliore e per poter finalmente vivere bene del nostro lavoro.
Questo è, quindi, il mio testamento perché non voglio essere presente per quello che sarà il finale della serie. E perché ho la travolgente sensazione – non per gridare al vento, perché non pretendo in alcun modo di possedere delle conoscenze scientifiche intrinseche – ma sono quasi sicuro della totale assenza di motivazione di una grande maggioranza di voi per reagire. Un testamento è per sua natura una donazione: puoi farne quello che vuoi, caro lettore, ma non puoi dire che non ti abbiamo avvertito.”

Michel Santi